Festa di non facile comprensione. A parte quel bambino che,
interrogato sul significato, rispose che era “il nome di un ponte”, tuttavia è facile per più di uno
equivocare, come se oggi fosse a tema la verginità di Maria. E invece si tratta di un’altra verità di
fede affidata ai cristiani (neanche tutti, perché gli evangelici su Maria sono molto più silenti dei
cattolici e degli ortodossi): che Maria è stata “preservata da ogni macchia di peccato” e ciò – come
afferma ancora il Messale – “in previsione della morte” del suo figlio Gesù.
Ragionamento obiettivamente un po’ arzigogolato… proviamo a capirci qualcosa. Intanto nei
diversi testi sia del messale che della liturgia della Parola ricorrono l’avverbio “prima” e il suffisso
“pre”: pre-visione, pre-parazione, pre-destinazione, pre-servazione; San Paolo parla di scelte che
Dio ha fatto “prima della creazione del mondo”, Maria, promessa sposa di Giuseppe rimane incinta
“prima che andassero a vivere insieme”. I tempi di Dio, le sue logiche, la sua libera e sovrana
iniziativa prescindono dai nostri calcoli, dai nostri pensieri e persino dalla nostra successione
temporale. Il prima e il dopo di Dio sono diversi dai nostri, e così una cosa avvenuta dopo (la croce
di Gesù) determina una realtà avvenuta prima (il concepimento senza peccato originale di Maria).
Ma se andassimo a ripercorrere tutta la catena dei prima (cosa c’era prima di me, di noi, della
Chiesa, del popolo di Israele…) finiremmo per chiederci cosa c’era prima che Dio creasse il
mondo… e chiederci anche perché Dio ha creato il mondo, e perché l’ha creato così, e perché da
tutto ciò che uscito dalle sue mani come “cosa buona” anzi “cosa bella e buona” è scaturito
qualcosa di assai meno buono: il peccato, la volontà della creature di decidere in proprio ciò che è
bene e ciò che è male, senza Dio e contro Dio. È il mistero della libertà umana: capacità di volere e
fare il male. Un male a cui Dio però non si rassegna promettendo di schiacciare la testa a quel
serpente che ha convinto al male la prima donna e il primo uomo.
Maria è concepita senza peccato perché suo Figlio interromperà la catena degli esseri umani che in
un modo o nell’altro hanno detto NO a Dio. In Gesù ci sarà soltanto il SÌ, la storia ripartirà da Lui,
dalla sua totale docilità alla volontà del Padre, dalla piena e incondizionata disponibilità all’amore
per l’umanità, per ogni uomo e donna concreta. Disponibilità di cui la croce sarà la piena e
definitiva manifestazione. E la risurrezione ne attesterà la vittoria.
Quel che è successo a Maria, quello che lei si è trovata a essere – Immacolata, concepita senza
peccato, tutta bella… – a prescindere dai suoi meriti e dalla sua volontà, rientra nel mistero della
volontà di Dio, di un Dio che è sempre e solo e tutto Amore. Che prevede, prepara, predestina e
preserva qualcosa di veramente buono non solo per Maria, ma per tutti noi.
Buona festa dell’Immacolata!
Lascia un commento