Terza domenica di Quaresima

Parola chiave di questa domenica: CONVERTIRSI

Ripercorriamo il messaggio della Parola di Dio ascoltata nella Liturgia.

  • Dio dice a Mosè: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto”. Davanti a situazioni di povertà, di bisogno o di sofferenza, mi lascio coinvolgere oppure faccio finta di niente?
  • Paolo afferma che non basta dirsi cristiani per essere salvati, ma ci vuole una vita fedele al Vangelo. Cerco di stare in piedi e non cadere, cioè di oppormi al male e camminare sulla via della giustizia e della pace?
  • Gesù ci mette in guardia dal pericolo di essere alberi che non portano frutto. Dio è paziente, ma prima o poi ci chiederà conto. Questa Quaresima è per me tempo opportuno per ritornare a Dio con tutto il cuore e andare verso il mio prossimo con le braccia aperte e le mani pronte ad aiutare?

PREGHIAMO IN FAMIGLIA

Grazie, Signore, che ancora ci doni la possibilità di ravvederci e salvarci:
almeno in questo tempo si faccia più intensa la preghiera:
tacciano le passioni, si convertano i cuori, si aprano le menti alla tua Parola
che di giorno in giorno ci accompagna nel cammino verso la tua e nostra Pasqua.
Grazie allo Spirito che ti ha condotto nel deserto

per essere tentato anche tu, Signore,
così ci puoi ancor più capire, noi siamo le tue tentazioni:
sensi che urlano e magie e superstizioni e fame di prodigi e di grandezze,

orgogli che impazzano, e la mente sempre più turbata e smarrita:
Signore, benché non capiamo, noi ti crediamo per questo:
perché sei tentato come uno di noi e tu per noi hai vinto, da solo:
se ci vuoi salvare, Signore, non lasciarci soli nella tentazione. Amen


D.M.TUROLDO

Dal messaggio di papa Francesco per la Quaresima 2019

«L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19)

2. La forza distruttiva del peccato

Se non siamo protesi continuamente verso la Pasqua, verso l’orizzonte della Risurrezione, è chiaro che la logica del tutto e subito, dell’avere sempre di più finisce per imporsi.

La causa di ogni male, lo sappiamo, è il peccato, che fin dal suo apparire in mezzo agli uomini ha interrotto la comunione con Dio, con gli altri e con il creato (…). Rompendosi la comunione con Dio, si è venuto ad incrinare anche l’armonioso rapporto degli esseri umani con l’ambiente in cui sono chiamati a vivere, così che il giardino si è trasformato in un deserto (cfr Gen 3,17-18). Si tratta di quel peccato che porta l’uomo a ritenersi dio del creato, a sentirsene il padrone assoluto e a usarlo non per il fine voluto dal Creatore, ma per il proprio interesse, a scapito delle creature e degli altri.

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